tradotto dall’articolo originale di Dmitry Fadeyev

Dan Nguyen ha scritto un interessante commento al discorso di Dan McKinley sul perché l’infinite scroll non ha funzionato per Etsy. In sostanza ciò che è successo è che Etsy ha investito tempo nel sviluppare un’interfaccia con l’infinite scroll (cioè una lista di risultati che continua a caricare nuovi elementi automaticamente quando si scrolla in fondo alla lista) prima di testare la loro convinzione che più risultati di ricerca a frequenza più rapida avrebbero incrementato il coinvolgimento dell’utente. Si sono semplicemente resi conto che la nuova interfaccia semplicemente non funzionava. Anche se la quantità di acquisti è rimasta più o meno uguale, il coinvolgimento degli utenti è sceso – adesso le persone non usano più così tanto la ricerca.  

Non penso che velocità e volume siano i responsabili qui. Penso che la ragione per cui non ha funzionato è che l’interazione che l’utente ha con i dati è molto più adatta ad un’interfaccia paginata piuttosto che all’infinite scroll. Nel caso di qualcosa come Etsy, l’utente sta cercando qualcosa in particolare nella lista dei risultati. Nel caso di qualcosa come Twitter, l’utente sta scorrendo e consumando il flusso di informazioni. Nell’ultimo caso, l’infinite scroll ha senso perché l’utente sta in sostanza leggendo o scorrendo verso il basso la lista di tweets finché non si stufa. Nel primo caso, l’utente non sta solamente consumando i dati linearmente, sta mappando l’informazione nella sua mente, cercando di ricordare gli oggetti che gli piacciono o che pansa valgano la pensa di essere approfonditi. 

Questo significa che le persono vogliono poter tornare indietro alla lista di risultati di ricerca per rivedere gli oggetti che hanno appena visto, confrontarli con ciò che hanno scoperto d’altro in un altro punto della lista. Avere un’interfaccia paginata permette all’utente di localizzare mentalmente l’oggetto. Magari non sanno l’esatto numero di pagina, ma si ricorderanno circa dov’era e i link paginati gli permetteranno di raggiungerlo facilmente. L’infinite scroll non solo rompe questa dinamica, ma anche rende difficile lo spostamento su e giù dalla lista, specialmente quando si ritorna alla pagina in un secondo momento e vi ritrovate in cima, obbligati a scorrere giù nella lista di nuovo e aspettare che si carichino i risultati. In questo modo l’interfaccia infinite scroll è di fatto più lenta di quella paginata.  

Le assunzioni iniziali di McKinley – che gli utenti vogliono più risultati di ricerca più velocemente – erano di fatto giuste, e i test individuali ne hanno dato dimostrazione (anche se con un guadagno insignificante). Un’interfaccia paginata che carica più risultati più velocemente avrebbe funzionato un po’ meglio di prima. Ciò che hanno sbagliato è stato usare un nuovo tipo di interfaccia nel contesto sbagliato, sconvolgendo così altri meccanismi di browsing su cui le persone facevano affidamento nell’usare il sito. Un infinite scroll funziona bene per qualcosa come Twitter dove si sta consumando linearmente un flusso infinito di dati senza cercare qualcosa in particolare, ma per i risultati di ricerca dove le persone stanno cercando un oggetto specifico e dove la collocazione di tutti gli oggetti visti dall’utente è importante, l’interfaccia paginata trionfa.